Ha senso proporre le canzoni popolari nello studio della storia? Possono essere giudicate un efficace strumento in una prospettiva didattica e pedagogica?
Questa riflessione trova il suo pretesto dopo la lettura dell’intervista concessa dal cantautore Francesco De Gregori al giornalista Luca Valtorta sul numero 199 di Robinson, l’inserto culturale del quotidiano la Repubblica.
Nella bella intervista Valtorta cerca di far emergere tra le altre cose, il rapporto che l’autore ha con la storia analizzando alcuni testi delle sue canzoni.
E così scorrono nella memoria di chi ha seguito questo cantautore nel corso degli anni i testi di canzoni come:
- 1940 dove si parla dell’entrata in guerra dell’Italia (https://www.youtube.com/watch?v=st93O2G3FbY)
- Cercando un altro Egitto, nella quale si allude attraverso espressioni anche un po’ermetiche ai forni di Auschwitz (https://www.youtube.com/watch?v=QFzrYnxQhmU)
- Le storie di ieri, un testo che mette in relazione attraverso generazioni diverse il passato fascista con il neofascismo presente (https://www.youtube.com/watch?v=OpYOOcl7nA0)
E poi
- La storia siamo noi forse la canzone che più di altre rappresenta una sorta di apologia della storia (https://www.youtube.com/watch?v=6d VykDYf64).
Usare i testi le canzoni per parlare di storia in ambiente scolastico non è una novità. A partire dagli anni ’70, un periodo di grande rinnovamento didattico, i testi cominciarono ad essere inclusi nelle antologie scolastiche e via via anche nelle sperimentazioni didattiche di educazione linguistica.
Nel 2016 il premio Nobel per la le letteratura a Bob Dylan, se pur tra molte polemiche, sembrò sancire il completamento di un percorso di riconoscimento del valore letterario dei testi musicati.
Ma tornando alle canzoni, al rapporto con la storia e alla loro utilità nella didattica, in questi anni molti studiosi hanno approfondito il tema cercando di chiarire in che modo esse possano essere usate e con quali benefici.
Dobbiamo in particolare a Maurizio Gusso e ai suoi studi il merito di aver focalizzato l’attenzione sul potenziale didattico ed educativo della canzone, in quanto fonte storica, evidenziandone alcuni punti di forza che possono essere così sintetizzati:
- la facilitazione del dialogo intergenerazionale per la diffusione della canzone tra i diversi strati della popolazione;
- la facile reperibilità e fruibilità di questa fonte rispetto ad altre;
- l’effetto emotivo che essa può generare all’ascolto.
Ma come possono essere utilizzate le canzoni nell’attività didattica?
E’ ancora Gusso con le sue riflessioni che ci viene in aiuto
“L’uso più frequente delle canzoni (ma anche di altre fonti) nella didattica della storia è quello illustrativo: le canzoni vengono usate strumentalmente a illustrazione e conferma di quanto emerge dall’‘autorità’ della storiografia e/o del testo-base espositivo del manuale di storia e/o della lezione dell’insegnante.” (Gusso, 2016)
All’uso illustrativo si affianca l’uso proiettivo delle canzoni che
“…si ha quando vengono usate come icebreaker, ossia come rompighiaccio sintetico, evocativo, proiettivo, motivazionale e problematizzante.”
Infine è possibile “…un uso didattico (anche solo parzialmente) documentario delle canzoni (che) è più complesso e meno diffuso, ma più significativo di quelli illustrativo e proiettivo, con cui pure può essere utilmente combinato.” (Gusso, 2016)
A queste riflessioni di natura didattica di Maurizio Gusso vanno aggiunte quelle relative alla dimensione emotiva prodotta dall’uso delle canzoni, studiate da Beatrice Borghi:
“Il suono evoca in chi ascolta una relazione che si instaura con il contenuto referenziale del discorso e con la persona stessa che lo riferisce, con le sue emozioni, ponendo l’ascoltatore in presa diretta con il passato evocato.” (Borghi, 2009)
In conclusione le canzoni diventano
“…una preziosa fonte sonora e scritta per sollecitare i ragazzi a riflessioni e discussioni sul senso della storia e sul significato del suo apprendimento. Alcune canzoni possono essere un inizio per riflettere insieme a loro sul significato stesso di storia, sui suoi ritmi, su chi siamo, e sul rapporto che lega il nostro passato al nostro futuro” (Borghi, 2009).
ISTRUZIONI PER GLI INSEGNANTI E I DOCENTI
Guida bibliografica e sitografica
Borghi Beatrice, Le fonti della storia tra ricerca e didattica, Bologna, Pàtron, 2009
Gusso Maurizio, Le canzoni, Traccia della relazione nel seminario di formazione Usi didattici di film, opere letterarie e canzoni come fonti per la storia dell’emigrazione, Società umanitaria, Milano, Ottobre 2016. (Disponibile sul sito dell’associazione IRIS – Insegnamento e Ricerca Interdisciplinare di Storia)
Gusso Maurizio, Il laboratorio con le canzoni, in AA.VV. Insegnare storia – Guida alla didattica del laboratorio storico, Torino, UTET, 2012, pp. 173-203. (Altre pubblicazioni dell’autore sul tema disponibili sul sito Academia.edu)
Salassa Aldo Gianluigi, Fare la storia del secondo Novecento con le canzoni italiane. 5 laboratori proposti da Istoreto, 2020 ( Risorsa disponibile sul sito della rivista Novecento.org)
Sangiovanni Andrea – Quarenghi Nina, La musica nella costruzione dell’identità collettiva giovanile negli anni Sessanta, 2020 (Risorsa disponibile sul sito della rivista Novecento.org)
Pivato Stefano, La storia leggera – l’uso pubblico della storia nella canzone italiana, Bologna, Il Mulino 2002
Vecchioni Roberto, La canzone d’autore in Italia, in Enciclopedia Treccani