GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA
Marzo 21, 2021
Marzo 21, 2021
Giugno 26, 2020
Francesco Ferdinando, erede al trono austro-ungarico, in visita ufficiale insieme a sua moglie Sofia nella capitale della regione che nel 1908 era stata annessa da Vienna, sta sfilando con il corteo di auto per le strade di Sarajevo.
Il 28 giugno non era la data più giusta per una visita in Bosnia. I nazionalisti serbi ricordavano in quella giornata la storica sconfitta del 1389, in Kosovo ad opera dei Turchi, che avrebbe posto fine all’impero serbo e avviata l’integrazione nell’impero ottomano. La visita dell’arciduca veniva quindi considerata una provocazione dalle forze nazionaliste che si battevano contro la presenza degli austriaci nei Balcani e per l’indipendenza degli Slavi del Sud.
Per questo motivo l’associazione Mano nera, associazione nazionalistica non priva di contatti con il governo serbo ufficiale, che si batteva per la liberazione dal dominio straniero aveva deciso di organizzare un attentato tirrannicida.
Gli attentatori, sette per la precisione, erano schierati lungo il percorso. Tra questi Gavrilo Princip, un giovane studente che per una serie di coincidenze casuali fu consegnato alla storia come il responsabile principale dell’attentato. Tocco infatti a lui, dopo una serie di tentativi concitati andati a vuoto da parte dei componenti del gruppo, sparare i due colpi di pistola che ferirono a morte l’arciduca e sua moglie.
Questo episodio avrebbe messo in moto un processo che in brevissimo tempo avrebbe condotto alla dichiarazione di guerra alla Serbia e con la reazione di altri stati europei allo scoppio della prima guerra mondiale. Cominciava in quel momento, secondo l’interpretazione dello storico Eric Hobsbawm, il cosiddetto secolo breve (1914-1991): Il Novecento.
Giugno 2, 2020
DISCORSI PRESIDENZIALI E IMMAGINI DEL PAESE
La storia di questa data e di questa festa comincia il 2 giugno del 1946 quando la maggioranza di italiane e italiani (12 milioni e settecentomila) votarono nel referendum a favore della scelta repubblicana contro i 10 milioni e settecentomila che si erano espressi per la monarchia.
Piero Calamandrei, politico, accademico e tra i fondatori del Partito d’Azione così commentava in quei giorni sul Corriere della sera:
“…mai nella storia è avvenuton e mai ancora avverrà, che una Repubblica sia stata proclamata per libera scelta di popolo mentre era ancora sul tronoil re […] senza sommossa e senza guerra civile“.
Negli anni successivi e così fino ad oggi, giornata in cui si festeggia il 74° anniversario della nascita della Repubblica italiana, il 2 giugno, festa nazionale italiana con legge del 1949, è stato oggetto di “conflitti di memoria e dinamiche degli oblii” (Guido Crainz in Portelli 2017). Ripercorrere alcuni di questi passaggi attraverso i discorsi presidenziali e le immagini della realtà del Paese può essere utile e interessante dal punto di vista storiografico.
Maggio 19, 2020
“Sono trascosrsi settant’anni da quando furono pubblicati, a poca distanza l’uno dall’altro, i due volumi del Secondo sesso di Simone de Beauvoir: fu una tappa essenziale della riflessione sulla condizione femminile(…) un atto radicale di denuncia, il manifesto di una lotta per l’emancipazione femminile che costituirà, nel corso di tutti questi decenni, un elemento portante, un punto di riferimento e una bandiera.”. Così ci ricorda questa data Julia Kristeva in un suo contributo del 2019 inserito nel Calendario civile europeo (Angelo Bolaffi, Guido Crainz, Donzelli, 2019).
La storia di questo libro, di questa donna, di questa intellettuale è un capitolo della storia della Francia e insieme un capitolo della storia di genere che merita di essere ricordata nel calendario civile, ben al di là dei confini francesi.
Ma chi era Simone de Beauvoir?