Ha senso proporre le canzoni popolari nello studio della storia? Possono essere giudicate un efficace strumento in una prospettiva didattica e pedagogica?
Questa riflessione trova il suo pretesto dopo la lettura dell’intervista concessa dal cantautore Francesco De Gregori al giornalista Luca Valtorta sul numero 199 di Robinson, l’inserto culturale del quotidiano la Repubblica.
Nella bella intervista Valtorta cerca di far emergere tra le altre cose, il rapporto che l’autore ha con la storia analizzando alcuni testi delle sue canzoni.
Con il termine «Resistenza» si fa riferimento alle molteplici azioni di lotta, di guerriglia, di sabotaggio e di opposizione che, durante la Seconda guerra mondiale e a lato del conflitto vero e proprio tra eserciti contrapposti, furono condotte, per lo più da ampie frange delle popolazioni civili, nei Paesi occupati dalla Germania nazista e dall’Italia fascista. Diretta contro un unico avversario, il nemico nazifascista, la Resistenza fu un fenomeno di dimensioni europee.
Una particolare attenzione viene data dagli storici alla Resistenza in Italia perchè essa costituì una netta cesura con il passato fascista e un fondamentale momento della costruzione della nuova Repubblica democratica, che sarebbe nata nel 1946.
In questo anno 2020, a distanza di 75 anni, la festa del 25 aprile giorno della Liberazione, assume, nella drammatica situazione della diffusione nel mondo e soprattutto in Italia del contagio pandemico del Coronavirus, un significato particolare, il senso e il desiderio di una necessaria nuova rinascita, così come fu quel giorno di 75 anni fa per gli italiani che uscivano definitivamente dalla II guerra mondiale.
Può essere questo approccio un pretesto utile, a partire dal Presente, per affrontare il tema della Liberazione e della Resistenza.
Chiunque possieda un account Google può utilizzare Google Drive, il nuovo servizio
per conservare e condividere i file online e visualizzarli su diversi dispositivi. A questo indirizzo di Youtube un breve video introduttivo
Progetti di ricerca e attività didattico-educative sono solo alcuni dei campi che possono sfruttare le grandi potenzialità offerte da Google Drive e dagli altri servi di cloud computing apparsi negli ultimi anni.
Avere uno spazio online in cui conservare i propri documenti o le proprie ricerche permette di avere dei documenti che durano potenzialmente per sempre. La possibilità di visualizzarne i contenuti su diversi dispositivi permette per esempio ad un team o ad una classe, di collaborare in tempo reale ad uno stesso documento, oppure di creare un database collettivo di fonti consultabile da chiunque in qualsiasi momento.
Google Drive è solo uno degli strumenti che risiedono nell’ambiente G Suite. Ma su questo ambiente torneremo in un’altra occasione. Intanto un primo approccio a questo indirizzo.
Il cloud computing offre offre risorse in un modo che è conveniente, facile da distribuire e aggiornare.
CmapTools è un software gratuito, realizzato dall’Institute for Human and Machine Cognition dell’Università della West Florida, utilizzabile per sviluppare e visualizzare mappe concettuali. L’ambiente è stato prodotto da un gruppo di lavoro che fa direttamente riferimento a Joseph D. Novak.
Cmap Tools è uno software intuitivo, perché può essere usato facilmente anche da chi non possiede particolari abilità informatiche grazie agli strumenti base di facile uso per la realizzazione delle mappe , ma nello stesso tempo potente in quanto permette, grazie a numerose funzionalità, la costruzione di mappe in modo collaborativo, anche a distanza, grazie anche a molti server sparsi nel mondo e gratuitamente dedicati a funzioni di supporto