Digital History Blog

STORIA DIGITALE: SAPERE STORICO E INSEGNAMENTO DELLA STORIA

Public History

Agosto 29, 2022
Dalla Redazione

INTERVISTA A SERGE NOIRET DELLA RADIO TELEVISIONE SVIZZERASi è discusso molto in questi ultimi anni di public history: libri, convegni, corsi universitari, master post universitari hanno contribuito a diffondere questo nuovo filone della storiografia che tanto interesse e seguito riscuote tra i lettori di storia e tra i ricercatori italiani e stranieri.

In Italia il merito maggiore di questo successo va attribuito all’AIPH (Associazione Italiana di Public History) nata nel 2016 per promuovere il dibattito nazionale e internazionale tra i Public Historians.

In occasione della Conferenza regionale della Public History in Piemonte, svoltasi al Polo del ‘900 il 7 maggio 2018, è stata presentata e discussa pubblicamente la bozza del Manifesto della Public History italiana.

Recentemente la Radio Televisione Svizzera ha intervistato il Presidente dell’AIHP Serge Noiret  per un aggiornamento sui temi della Public History. L’intervista curata dalla giornalista Daniela Fabello pone domande sulle principali problematiche di questa nuova forma di storia e Noiret, con estrema efficacia, risponde parlando dell’origine della Public History e dei bisogni dai quali nasce, del rapporto con la storia accademica, della contaminazione tra presente e passato che la Public History sostiene, del nuovo profilo del public historian e delle differenze con la figura dello storico tradizionale e infine della Public History come atto di resistenza alla storia narrata ufficiale.

Un’occasione da non perdere.

Il Bollettino di Clio N. 15 – Utilità e inutilità della storia

Luglio 7, 2021
Dalla Redazione

Utilità della storia

 

PERCHÉ DOBBIAMO STUDIARE LA STORIA

A cura di Giuseppe Di Tonto

E’ una domanda che spesso viene posta dagli studenti ai docenti di storia Essa nasconde altri interrogativi certamente non retorici: a cosa serve studiare la storia? Ci servirà a qualcosa da adulti nella nostra vita futura?

La domanda, che potrebbe essere proposta come epigrafe di questo numero de Il Bollettino di Clio, ci riporta alla memoria un analogo quesito al quale cercò di rispondere Marc Bloch nel suo libro Apologia della storia o mestiere di storico. La risposta che lo storico proponeva in quel testo, diventato un classico della metodologia storiografica, era rivolta ai dotti e agli scolari e tuttavia non ha esaurito i termini del problema, se è vero come è vero che negli ultimi anni l’attenzione degli storici è ritornata sul tema.

Ci proviamo anche noi, in questo numero, a ragionare sulla utilità e inutilità della storia, alla luce dei mutamenti della società e delle forme della comunicazione storica, intrecciando problemi metodologici, esperienze didattiche e letture storiografiche.

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“TRASMISSIONI”: UN EVENTO IN STREAMING SULLA CULTURA DIGITALE”

Febbraio 4, 2021
Dalla Redazione

E’ in corso a partire dal 4 febbraio l’evento “Trasmissione”: testimonianze, esperienze e azioni artistiche dedicate alla trasmissione del patrimonio e della memoria in epoca digitale.
L’evento è realizzato da AGO Modena Fabbriche Culturali, Uno spazio di dialogo tra sapere scientifico e sapere umanistico.
La manifestazione in streaming è aperta oggi alle 18.00 dall’incontro con il designer e storico americano Jeffrey Schnapp che si soffermerà sul tema “Libri e giornali ai tempi della digitalizzazione: come cambia il nostro modo di leggere (e pensare)” Segui lo streaming https://www.agomodena.it/it/livestreaming/
Gli incontri successivi avranno come protagonisti lo storico statunitense Robert Darnton e il filosofo Maurizio Ferraris, seguirà una conversazione sul futuro dei musei (con Martina Bagnoli, Riccardo Falcinelli, Gianfranco Maraniello) e un intervento di Adriano Prosperi su come mutano le modalità di registrazione della memoria.
Seguiremo con interesse l’evento e commenteremo i vari interventi.

IN PIAZZA PER L’AMBIENTE E OLTRE

Ottobre 10, 2020
Dalla Redazione

Ieri, 8 ottobre 2020, i giovani sono tornati nelle piazze di 100 città italiane per parlare di ambiente e di clima ma anche per
“inchiodare le persone al potere di fronte alle loro responsabilità e al loro tradimento…Nonostante ci troviamo in una pandemia globale, la crisi climatica non si è fermata. Anzi, continua ad essere ignorata e trascurata dalle persone al potere. La crisi sanitaria – scrivono gli organizzatori – ci ha mostrato le contraddizioni dell’attuale sistema economico e sociale, e ci ha costretti ad affrontare la realtà ascoltando la scienza e trattando una situazione di emergenza come tale.”
L’iniziativa è stata promossa da Fridays for Future, un movimento internazionale di protesta, composto da giovani studenti e lavoratori che decidono di non frequentare le lezioni scolastiche o di scioperare per partecipare a manifestazioni in cui chiedono e rivendicano azioni atte a prevenire il riscaldamento globale e il cambiamento climatico.
Questi movimenti giovanili, diffusi nel mondo, trovano la loro ispirazione nell’azione di Greta Thunberg, la giovanissima attivista ambientalista svedese, affermatasi come leader in grado di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sui problemi climatici, e non solo, che affliggono il nostro pianeta.

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