CALENDARIO CIVILE
Maggio 1949 – Esce a Parigi Le deuxième sexe di Simone de Beauvoir
“Sono trascosrsi settant’anni da quando furono pubblicati, a poca distanza l’uno dall’altro, i due volumi del Secondo sesso di Simone de Beauvoir: fu una tappa essenziale della riflessione sulla condizione femminile(…) un atto radicale di denuncia, il manifesto di una lotta per l’emancipazione femminile che costituirà, nel corso di tutti questi decenni, un elemento portante, un punto di riferimento e una bandiera.”. Così ci ricorda questa data Julia Kristeva in un suo contributo del 2019 inserito nel Calendario civile europeo (Angelo Bolaffi, Guido Crainz, Donzelli, 2019).
La storia di questo libro, di questa donna, di questa intellettuale è un capitolo della storia della Francia e insieme un capitolo della storia di genere che merita di essere ricordata nel calendario civile, ben al di là dei confini francesi.
Ma chi era Simone de Beauvoir?
BIOGRAFIA MINIMA
Simone de Beauvoir è stata una delle personalità più complesse della cultura del XX secolo. Nata a Parigi nel 1908 da un agiata famiglia borghese nella quale riceve, soprattutto dalla madre, una rigida educazione cattolica, progressivamente, a partire dall’adolescenza se ne staccò:
“Avevo perduto la sicurezza dell’infanzia; in cambio non avevo guadagnato niente. L’autorità dei miei genitori non s’era attenuata, e a mano a mano che il mio spirito critico si risvegliava la sopportavo con sempre maggiore impazienza. Non vedevo l’utilità delle visite, dei pranzi di famiglia, di tutte quelle corvées che i miei genitori ritenevano obbligatorie. Le risposte: «Bisogna», «Non sta bene», non mi soddisfacevano più affatto. La sollecitudine di mia madre mi pesava. Ella aveva «le sue idee», che non si curava di giustificare, e così le sue decisioni mi apparivano spesso arbitrarie.”
(Tratto da S. de Beauvoir, Memorie di una ragazza perbene, trad. di B. Fonzi, Einaudi, Torino, 1960)
Pur avendo ricevuto una formazione rigidamente cattolica, Simone si allontana ogni giorno di più dalla religione fino a diventare atea e intraprende un suo percorso di ricerca filosofica ed etica. Si laurea in filosofia alla Sorbona dove conosce conosce Jean-Paul Sartre al quale rimarrà legata per tutta la vita da un intesa intellettuale ed un rapporto sentimentale fondato su una libertà assoluta che consentirà ad entrambi di vivere altre relazioni, non senza creare scandalo negli ambienti della cultura francese.
L’opera di Simone de Beauvoir abbraccia un lungo periodo del Novecento e l’evoluzione del suo pensiero accompagna momenti significativi della storia del secolo scorso: la seconda guerra mondiale e la resistenza con la sua adesione al Partito comunista francese, la critica all’invasione sovietica dell’Ungheria e poi della Cecoslovacchia, la sua opposizione alle forme di tortura nella guerra di Algeria e alle violenze nella guerra del Vietnam, l’appoggio alle lotte studentesche del ’68 francese. Ma è il suo impegno nelle lotte sui diritti civili il momento più significativo della sua attività, che la vede sempre più impegnata. Saranno, in particolare le battaglie ingaggiate negli anni ’70 a sostegno delle lotte delle donne e dei loro diritti negati, a fare di Simone de Beauvoir una delle figure più rappresentative, ma non scevra da critiche, del femminismo.
Simone de Beauvoir muore a Parigi il 14 aprile 1986
L’OPERA: LE DEUXIÉME SEXE (1949)
Il suo impegno intellettuale e politico a favore della condizione della donna era iniziato nel 1949 con la pubblicazione del libro che la pose al centro dell’attenzione pubblica e che abbiamo deciso di ricordare in questo post del Calendario civile.
Le dexième sexe, nel suo intento ambizioso, affronta l’essere donna in alcune sue fondamentali sfaccettature (biologiche, psicologiche, sessuali, economiche, storiche) mettendo a fuoco tematiche scabrose e scandalose agli occhi della società prevalentemente maschilista di quegli anni, al punto che nel 1956 il libro fu inserito dal tribunale del Sant’Uffizio nell’Indice dei libri proibiti.
Il libro si apre con una serie di domande che sono alla base della ricerca dell’autrice: Che significa essere una donna? Basta avere un corpo di donna per essere donna? Come mai a una donna può capitare di sentirsi dire “dovresti essere più femminile“?
La posizione che la de Beauvoir cerca di sostenere si racchiude in un motto diventato poi famoso nella riflessione del movimento femminista “Donna non si nasce, si diventa“. Non si tratta di un rifiuto delle differenze biologiche tra l’uomo e la donna, ciò che lei rifiuta è una sorta di riduttivismo biologico che pretende di assegnare alla donna un percorso del tutto prevedibile, in quanto appunto naturale.
“…L’uomo può pensarsi senza la donna; lei non può pensarsi senza l’uomo…Lei è soltanto ciò che l’uomo decide che sia…La donna si determina e si differenzia in relazione all’uomo, non l’uomo in relazione a lei; è l’inessenziale di fronte all’essenziale. Egli è il soggetto, l’Assoluto: lei è l’Altro.“
Il libro scatenò reazioni di dissenso nella società francese. Le racconta la storica Michelle Perrot, autrice insieme a George Duby di una importante opera, La Storia delle donne (Parigi 1990) in una intervista concessa al quotidiano la Repubblica nel 1999.
“L’ uscita del libro fu spettacolare e polemica...Gli ambienti cattolici furono in generale scandalizzati dall’analisi che Simone de Beauvoir faceva della sessualità femminile. Ma non tutti: Esprit, con Emmanuel Mounier e Jean-Marie Domenach, dette prova di un’ apertura molto maggiore; invece gli intellettuali comunisti giudicarono il libro “reazionario”. La frontiera dell’ indignazione superò gli schieramenti. In una parola, fu uno scandalo”.
“Simone de Beauvoir osa descrivere senza eufemismi la sessualità delle donne. Parla della vagina, della clitoride, delle mestruazioni, del piacere femminile – tutte cose che, in quegli anni così puritani del dopoguerra, rimangono un tabù.(…)”. (Michelle Perrot 1999)
La risposta delle donne all’indagine di Simone de Beauvoir non fu apertamente solidale e tuttavia il libro ebbe una grande risonanza e fu un successo di vendite. Ce lo conferma sempre Michelle Perrot nella stessa intervista:
“Sul lato delle associazioni femminili, di ogni tendenza, è il silenzio, con l’ eccezione del movimento Jeunes Femmes (protestante). Ma le donne acquistano massicciamente il libro, che diventa un best-seller. Alcune, scandalizzate, lo richiudono e per qualche tempo l’abbandonano. Altre vi trovano degli elementi di liberazione critica. Nel 1949 il linguaggio dominante rimane quello dell’ “eterno femminino”. Siamo in pieno baby boom”. (Michelle Perrot 1999)
Perchè allora tra le tante possibili ragioni questa opera rimane, ancora oggi, di attualità meritando una data in un’ipotetico calendario civile? Forse perchè con questo libro e più in generale con la sua riflessione sul tema della condizione femminile Simone de Beauvoir è stata e rimane una pioniera:
“…innanzitutto per la sua statura intellettuale. E’ una donna che scrive, e appartiene al giro dei grandi. Nel 1954 ottiene il Premio Goncourt per I mandarini. E’ inoltre, l’abbiamo visto, un’ innovatrice nella sua maniera di parlare della sessualità femminile. Ed è una pioniera, infine, nel suo femminismo dell’eguaglianza. E’ la prima a rifiutare l’idea che esista un “femminino” legato a una natura femminile. E’ il famoso “Donna non si nasce, si diventa”. Il Secondo sesso è, sotto questo aspetto, un libro che mette a nudo la realtà delle donne e della loro educazione. In parole più chiare, Simone de Beauvoir dice che le donne devono diventare padrone del loro corpo e della loro educazione, dal momento che non esiste una sorte obbligata delle donne. Il loro destino di mogli, casalinghe e madri non è per nulla dettato dalla natura. Da questo punto di vista, il suo discorso è estremamente moderno, e questa modernità fa sì che venga ripreso dalle americane. Ciò che oltre Atlantico le femministe chiameranno il genere – la differenza dei sessi in quanto legata non alla natura, ma alla cultura e alla storia – deriva in gran parte dalle sue analisi”.(Michelle Perrot 1999)
Ragioni sufficienti per ricordare questa data, questo libro e la sua autrice, e inserire questo tema anche in percorsi di storia di genere.
ISTRUZIONI PER GLI INSEGNANTI E I DOCENTI
IL PRESENTE
La condizione femminile analizzata da Simone de Beauvoir nel secolo scorso è ancora oggi oggetto di attenzione dell’opinione pubblica. Solo per fare qualche esempio recente, la pandemia in corso nel mondo ha sollecitato alcune ricerche sugli effetti che tale emergenza ha determinato sulle donne.
La rivista Il paese delle donne – on line segnala in un articolo una serie di contributi di analisi del World Economi Forum e di UN Women (Ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne) (Aprile 2020)
Anche i quotidiani italiani e riviste di settore hanno dedicato articoli allo stesso tema: la Repubblica, (10 aprile 2020) Ingenere rivista(12 maggio 2020).
SIMONE DE BEAUVOIR, LA SUA VITA, LE SUE OPERE
Una biografia di Simone de Beauvoirl sito Biografieonline.it
In un breve articolo sul sito della rivista Metropolitane Magazine due filnati video con un’intervista (in francese-sottotitoli in inglese) di J.L. Servant_Schreiber a Simone de Beauvoir del 1975 e una lettura (in Italiano) di alcune pagine da Le dexième sexe.
Su RAI Play la trasmissione Memorie – Fatti e persone da ricordare. Simone de Beauvoir, una donna un racconto. (7m.)
Sulla rivista on line Micromega articolo Il secondo sesso di Simone de Bouvoir presentato da Alice Schwarzer.
In questa breve intervista su Simone De Beauvoir, disponibile su RAI Cultura, lo storico Eva Cantarella parla dell’importanza che ha avuto per lei e per tante donne della sua generazione l’opera della grande scrittrice e femminista francese.
Un sito di immagini di Simone de Beauvoir
Per un confronto tra Mémoires d’une jeune fille rangée (1958) prima parte dell’autobiografia di Simone De Beauvoir e Mémoire d’une fille (2016) di Annie Ernaux si può leggere l’articolo Nodi e bisturi della memoria, tra De Beauvoir e Ernaux pubblicato sulla rivista on line minima&moralia (Febbraio 2018)