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STORIA DIGITALE: SAPERE STORICO E INSEGNAMENTO DELLA STORIA

PERCORSI DI APPROFONDIMENTO: INSEGNARE STORIA – 4

Maggio 29, 2020
Dalla Redazione

TEMATIZZARE

Introduzione copsecondaIdefnsSt

L’oggetto di questa quarta lezione di Insegnare storia è la tematizzazione. Questa operazione va intesa in senso generale e relativamente ad un testo narrativo, come un modo di organizzare il flusso delle informazioni in modo da valorizzare alcune di esse, perchè possano essere percepite dal lettore come distinte, rilevanti.

Nella specifica scrittura  di un testo storico sono presenti elementi che vanno oltre la semplice narrazione e che permettono di comprendere la natura originale della scrittura storiografica. Tutte le scelte compiute dallo storico sono organizzate in funzione di questa operazione fondamentale che è la tematizzazione.

Essa consente di “individuare un pezzo di mondo, la vicenda di un uomo, o quelle comuni di tanti uomini: personali, politiche, culturali, istituzionali, economiche; un’idea, un movimento, dentro il mare infinito e mai quieto della storia”. (W. Deon 1997)

L’autore ci guida nelle diverse operazioni di questa importante fase della ricerca,  della scrittura storica, anche quella della manualistica scolastica, individuandone alcuni aspetti da tenere sotto osservazione e controllo come l’articolazione tematica, il cattivo uso dell’intermittenza tematica o di espressioni metaforiche nella titolazioni.

Nei suggerimenti finali un’indicazione di lavoro sulla tematizzazione relativa a testi di natura grafica come ad esempio le carte storiche tematiche

Il testo è a cura di Ivo Mattozzi

Buona lettura.

1. Che cosa è la tematizzazione?

Nella ricerca tematizzare il passato vuol dire fare un’operazione basilare del processo conoscitivo che consiste nel distinguere una figura da uno sfondo. Lo sfondo è tutto il passato, la figura è l’aspetto delle attività di gruppi umani o di un uomo in un periodo e in uno spazio identificabili che si distingue per farne l’elemento di orientamento della indagine (“l’agricoltura in Francia nel ‘300”, “la politica in Firenze nel Medioevo”… ma anche i fatti prodotti da questo o quel gruppo umano o da questo o quell’uomo…). Individuare l’aspetto (o il fatto) implica anche percepirlo come composto di molteplici aspetti (o molteplici fatti) che possono essere distinti dallo sfondo (l’aspetto generale) ed essere individuati come possibili temi subordinati.

Ma l’aspetto del passato può essere considerato da più punti di vista. Tematizzare vuol dire anche dichiarare il punto di vista e l’impostazione che verrà data alla rappresentazione. Fissare un tema e articolarlo in sottotemi vuol dire implicitamente formulare questionari che orientano la ricerca di informazioni. La tematizzazione è necessaria anche a posteriori rispetto alla produzione di informazioni, nella fase di organizzazione di esse in quanto si tratta di trovare la classificazione (e articolazione) tematica più efficace sul piano cognitivo per la distribuzione e l’associazione delle informazioni a fini ricostruttivi, prima, ed esplicativi, poi.

Ci sono, dunque, le operazioni di tematizzazione nella ricerca ed esse devono tradursi nella tematizzazione del testo mediante i titoli e le articolazioni delle informazioni in capitoli e paragrafi.

2. La tematizzazione nella fase della ricerca

Che funzioni svolge e come si manifesta la tematizzazione nel processo di costruzione della conoscenza storica?

La tematizzazione svolge la sua funzione costruttiva nell’operazione storica in vari momenti:

1) nella fase iniziale per delimitare il campo e il settore della ricerca – ad esempio “la produzione dei panni lana nel XVII sec. nello Stato veneto”. Allora ha una funzione euristica perché orienta il questionario, la richiesta di informazioni e la individuazione delle tracce da trasformare in fonti. La ricerca procede, dunque, dal tema alle fonti.

2) Nella fase di produzione delle informazioni essa opera per far selezionare e classificare le informazioni e farle riunire in insiemi omogenei tematicamente (prezzi delle materie prime, costi del lavoro, tecniche, tipi di prodotti, esportazioni…). Si manifesta nello schedario dello storico mediante la individuazione delle schede con indicazioni dei luoghi, delle date, e dei soggetti a cui le informazioni schedate afferiscono o pertengono.

3) Nella fase di scrittura e di costruzione del testo storiografico orienta l’articolazione degli insiemi in sottoinsiemi di informazioni. Si manifesta nella composizione di insiemi di schede ad hoc, apparentate dallo stesso soggetto e nella ricombinazione delle stesse schede in più insiemi. L’operazione tematica nel testo si manifesta con i titoli e la paragrafazione.

3. La tematizzazione nel testo

La formazione di un imperoL’impero romano. Ecco due titoli di capitoli successivi di un manuale di scuola media (Neri, 1990: I, 314 e 148). Essi danno l’idea della operazione di individuazione di un tema che fa da principio di organizzazione della rappresentazione del passato e orienta l’attesa e l’attenzione nel lettore. Nel primo caso, ci si attende che il testo proceda alla ricostruzione del processo che porta alla costituzione di una struttura politica nuova; nel secondo caso, il centro del testo è la rappresentazione di un impero ormai costituito. I due temi ci annunciano anche il punto di vista cognitivo da cui viene considerato il passato: nel primo testo, dinamico, diacronico, nel secondo sincronico. Infine i due temi ci annunciano che tutti i testi che comporranno i due capitoli (la conoscenza storica) saranno subordinati e funzionalizzati alla costruzione della conoscenza riguardante il tema. Ma i temi così formulati sono ellittici e mancano di due elementi essenziali per orientare il lettore: 1) la delimitazione temporale; 2) la delimitazione spaziale. Essi non indicano per quale arco temporale la rappresentazione del processo sia valida né per quale arco temporale sia valida la rappresentazione dell’impero. E non dichiarano quale sia lo spazio interessato dalle due rappresentazioni. Al lettore (specie a quello in via di formazione) vengono a mancare, così, due elementi essenziali per capire di che cosa tratterà il testo. Ecco, invece, una indicazione tematica più esplicita: Le cause della rivoluzione inglese (1529-1642). Col suo titolo lo storico Lawrence. Stone annuncia un testo in cui il fuoco della conoscenza è la spiegazione di un fenomeno concettualizzato come rivoluzione (Stone, 1982). La indicazione spaziale è implicita nell’aggettivo “inglese”. L’arco temporale preso in considerazione è ben precisato dalle due date estreme che segnalano che lo storico ha preferito dare alla sua spiegazione una prospettiva di lungo periodo. Nel caso di Stone, la delimitazione temporale ci dice che lo storico ha compiuto scelte non obbligate: la rivoluzione inglese potrebbe essere spiegata anche considerando fatti e fenomeni in un arco temporale più breve (ad esempio 1603-1642, oppure 1625-1642). Tematizzare, dunque, è un’operazione cognitiva molto importante sia nella fase della ricerca sia nella fase della scrittura sia nella costruzione del testo.

4. Come si manifesta nel testo l’operazione tematica?

Nel testo l’operazione tematica si manifesta esplicitamente mediante i titoli: il titolo complessivo del testo, i titoli dei capitoli e dei paragrafi. L’indice è la manifestazione più evidente dell’attività di strutturazione tematica del testo. Ecco due esempi di articolazione e gerarchizzazione tematica di due capitoli successivi di un manuale di scuola media (Neri, 1990: I, 314 e 148):

  1. La formazione di un impero
  2. L’impero romano
  3. Dallo scontro con Cartagine alla conquista del Mediterraneo
  4. Vincitori e vinti: il dominio romano sui territori conquistati.
  5. Roma e la Grecia: il vinto conquista il vincitore
  6. Non più plebei e patrizi: la nuova società romana
  7. Strumenti animati: gli schiavi, più cose che persone

………………………………

  1. L’Impero Romano: molte province, un solo imperatore
  2. Tribù seminomadi e grandi civiltà ai confini dell’impero
  3. Le città: centri economici e culturali dell’impero romano
  4. Nobili, popolo, schiavi: la società romana nel periodo imperiale
  5. In pasto ai leoni: gli spettacoli nell’arena e la vita quotidiana

…………………………….

Il tema ci dice quali sono le prese di posizione dello storico e ci fa capire quale è il fuoco della rappresentazione che egli propone, quali sono le scelte che egli ha compiuto in base alla quale istituisce anche una gerarchia di rilevanze tematiche. Nel primo esempio la struttura tematica ci dice che il Neri ha considerato la formazione dell’impero più importante della formazione e della struttura della società schiavile (quinto tema); nel secondo esempio, è l’articolazione tematica che ci fa capire che Neri ci propone la rappresentazione delle strutture geografiche e sociali dell’impero per un lungo periodo. Ad entrambe le scelte potrebbero esserci alternative. Nel primo caso si potrebbe dare primato tematico alla formazione della società schiavile e considerare la formazione dell’impero funzionale a tale tema. Nel secondo caso si potrebbe preferire di dare rilievo alle strutture istituzionali e amministrative, ad esempio.

Anche i sottotemi segnalati da un titolo sono a loro volta articolati tematicamente e nella maggior parte dei casi tale articolazione non è segnalata con l’evidenza dei titoli: essa si manifesta implicitamente mediante la paragrafazione grafica segnalata ora col salto di linea ora con il ritorno a capo.

Possono esserci testi con titoli metaforici e testi lunghi senza che siano segnalate discontinuità tematiche né da titoli né da accorgimenti grafici. Tuttavia non è possibile che essi non contengano una pluralità di temi. I titoli metaforici e la mancanza di segnalatori dell’articolazione tematica producono difficoltà alla comprensione e all’apprendimento, il quale è favorito se il testo è costruito con una buona articolazione e progressione tematica opportunamente messe in risalto.

5. Articolazione tematica

La bontà di un’articolazione tematica vuol dire che il tema è formulato in modo da annunciare tutti i contenuti del testo. Ad esempio non è coerente intitolare un capitolo La famiglia, colonna portante della società borghese, che promette di sviluppare la conoscenza solo sulla famiglia borghese, se i 4 paragrafi (Famiglia e parentela tra città e campagnaIl matrimonioIl bambinoLa servitù) (Neri, 1990: III, 108-109) contengono informazioni su tutte le classi sociali, non solo sulla borghesia, e non riescono a costruire il concetto di colonna portante. Sarebbe stato più utile un titolo che tematizzasse più estesamente, come ad esempio Le famiglie nelle società industrializzate.

In secondo luogo, la buona articolazione richiede che non si trovino in un insieme tematico informazioni afferenti ad altri temi, anticipate o posticipate in modo incongruo, senza giustificazioni.

Uno dei casi frequenti di difettosa articolazione tematica è il procedere per contiguità semantica o per associazioni di parole piuttosto che per logica combinazione di informazioni.

Altro caso in cui l’articolazione dei temi può provocare disagio è quello della intermittenza tematica che si verifica quando un tema è interrotto allo scopo di svolgerne un altro relativo ad un fatto storico diverso. É un caso frequente nella costruzione del sistema della storia generale.

Al contrario una buona articolazione tematica è quella in cui fra un tema antecedente e quello susseguente si stabilisce un rapporto cognitivo grazie al quale il primo facilita la comprensione dell’altro.

Insomma si tratta di pensare la tematizzazione come articolazione del fatto storico in fatti componenti, perciò ad ogni fatto considerato costitutivo dovrebbe corrispondere nel testo un tema adeguatamente segnalato e svolto.

6. L’intermittenza tematica nei manuali

Una delle caratteristiche del sistema di sapere manualistico è l’intermittenza dei temi, il fatto cioè che un tema svolto in una zona del testo corrispondente ad un certo segmento cronologico scompaia per far posto ad altri temi e riappaia in altra zona del testo, corrispondente a un segmento cronologico successivo, distanziato dal precedente di uno o più capitoli: è facile trovare nei manuali di storia contemporanea una trattazione intermittente. Ad esempio, il fatto storico “il processo di unificazione dell’Italia (o Risorgimento)” dovrebbe essere trattato unitariamente come lo trattano le opere di storia generale del Risorgimento. Ciò comporta che si assegni al processo un inizio (ad esempio, lo stato delle cose in Italia e in Europa all’inizio dell”800, ma si potrebbe preferire un’altra data) e una conclusione (ad esempio la situazione dell’Italia al 1870, ma si potrebbe preferire il 1918) e che si consideri il processo nella sua unitarietà, sottotematizzando i fatti europei che sono in relazione con i fatti risorgimentali in funzione della comprensione di quest’ultimi. Nella struttura manualistica, invece, il processo è frazionato nei fatti che lo costituiscono e ciascuno di essi è inserito nella grande narrazione che riguarda il divenire dell’Europa: così i fatti “restaurazione, moti del ‘21, moti del ‘31, il 1848, la I guerra d’indipendenza ecc.” sono inframmezzati dai fatti che riguardano l’indipendenza dei paesi latinoamericani, lo sviluppo industriale, il ‘48 europeo… Tale struttura ad incastri cronologici rende difficile la comprensione del fatto storico “il processo di unificazione dell’Italia”, poiché ostacola la messa in connessione dei fatti parziali distanziati nel testo da altri fatti. I criteri cronologico-lineari-narrativi di organizzazione delle conoscenze sono alla base di tale intermittenza. Essa è dannosa per l’apprendimento poiché la ripresa del tema implica semplici allusioni alla trattazione precedente. Per ovviare a tale problema conviene che l’insegnante proponga il fatto storico nella sua compattezza e che lo tematizzi in modo da motivare gli studenti al suo studio. La coscienza metodologica e le competenze professionali si manifestano in tali operazioni di trasposizione didattica.

7. La tematizzazione comunicata con titoli metaforici

Nell’editoria recentemente si è affermato il gusto di dare ai libri di storia titoli metaforici (ad esempio il libro di Carlo Ginzburg, Il formaggio e i vermi, Einaudi, 1976). I titoli metaforici sono un punto d’arrivo di lunghi percorsi mentali. Richiedono preconoscenze e vogliono attivare corti circuiti di relazioni, di analogie ecc. Perciò la formulazione metaforica del tema può esercitare suggestioni sul lettore e indurre la motivazione alla lettura. Poiché i titoli metaforici non sono dichiarativi e denotativi, la loro portata cognitiva è debole e non riescono ad orientare le attività cognitive del lettore. È  questo il motivo che rende necessario un sottotitolo che li chiarifichi (Il cosmo di un mugnaio del Cinquecento).

È sconsigliabile usare formule di tematizzazione metaforiche in una fase di formazione: poiché gli studenti potrebbero essere incapaci di decodificare le metafore e potrebbero trovarsi, perciò, in un disagio cognitivo che non favorirebbe l’insorgere della tensione alla conoscenza.

SUGGERIMENTI BIBLIOGRAFICI E SITOGRAFICI

L’operazione di tematizzazione in ambito didattico può essere estesa anche a documenti di interesse storico di natura grafica, come ad esempio le carte o mappe geo-storiche.

Le carte geo-storiche tematiche sono carte che permettono di rappresentare un fatto o un fenomeno, collocandolo nello spazio di pertinenza. Esse possono essere proposte agli studenti per una decodifica, trasposte in un testo storico o prodotte da un testo storico.

Per un’utille proposta si può consultare La ricerca storico-didattica e le nuove tecnologie. Strumenti, (https://http://www.storiaindustria.it/scuola_didattica/metodologia_didattica/dwd/clio/Ricerca_Strumenti_Carte.pdf) (Consultato il 29.05.2020)

Bibliografia di riferimento

Stone L, Le cause della rivoluzione inglese 1529-1642 , Torino, Einaudi, 1982

Ginzburg C., Il formaggio e i vermi, Torino, Einaudi, 1976

Deon W., I manuali di storia fra divulgazione, parafrasi e storia generale, in Calo R., Ferreri S., Il testo fa scuola, Firenze, La Nuova Italia, 1997

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